Industria 4.0

TRANSIZIONE 4.0: INNOVAZIONE = AGEVOLAZIONE

Hai mai sentito parlare della politica industriale Transizione 4.0, chiamata anche Industria 4.0?

Si tratta di una manovra attuata dal Ministero dello Sviluppo Economico per sostenere il Paese in questo momento d’incertezza e per cercare di dare sempre maggiore importanza a determinati ambiti, facendoli diventare un punto di forza.

In cosa consiste?

Il Piano prevede l’applicazione di un credito d’imposta su tre diversi tipi di azione:

  • Per investimenti in beni strumentalimateriali e immateriali, attuati da imprese con sede in Italia, utili per la trasformazione tecnologica e l’innovazione del processo produttivo;
  • Per spesa in ricerca, sviluppo, innovazione e design, in modo da poter rendere le realtà economiche più competitive, tecnologiche e sostenibili;
  • Per investimenti in formazione 4.0, ossia per agevolare coloro che scelgono di offrire al proprio personale una formazione in ambiti volti alla trasformazione tecnologia e digitale delle imprese.

Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali

Vediamo meglio come funziona il credito d’imposta in questo ambito specifico. Prima di tutto, sicuramente ti starai chiedendo “A cosa serve?” Serve a dare un incentivo al rinnovamento, all’acquisto di beni che possono rendere l’attività produttiva più efficiente ed efficacie.

Il credito d’imposta varia a seconda della natura dei beni, ed è conosciuto anche come iper ammortamento:

  • Per i beni strutturali materiali (Allegato A, macchinari e apparecchi con determinate qualità tecnologiche) è del 40% del costo su investimenti fino a 2,5 milioni di euro e del 20% su investimenti dai 2,5 ai 10 milioni di euro;
  • Per i beni strutturali immateriali (Allegato B, software) è del 15% del costo per investimenti fino a 700’000 euro;
  • Per altri beni materiali (diversi da quelli citati nell’Allegato A del piano) è del 6% del costo per investimenti fino a 2 milioni di euro.

Ad esempio, Toni, che ha un’azienda agricola di medie dimensioni e si è stancato di confezionare a mano sia le sue mele che le sue vaschette di frutti di bosco, potrebbe usufruire del credito d’imposta per acquistare una macchina per il confezionamento e l’imballaggio. In questo modo, sui 30’000 euro spesi per l’acquisto, gli verrebbe concesso in totale un credito di 12’000 euro, 2’400 euro all’anno per cinque anni.

Come si usa?

Il credito d’imposta si può utilizzare esclusivamente in compensazione, in quote di pari importouna all’anno per cinque anni per i beni materiali, e una all’anno per tre anni per i beni immaterialiacquistati, o presi in leasing, e consegnati dal 1 gennaio 2020 fino al 31 dicembre 2020. È applicabile anche a beni per cui, entro il 31 dicembre 2020, si è fatto un ordine e per cui si è versato un acconto pari almeno al 20% del costo, basta che la consegna avvenga entro il 30 giugno 2021.

Il credito d’imposta si può cumulare con altre agevolazioni (come la Nuova Sabatini), nel caso in cui abbiano come oggetto gli stessi costi, sempre tenendo presente i massimali di investimento.

Quindi, Toni può tranquillamente ordinare la sua macchina confezionatrice anche verso la fine dell’anno, purché versi un acconto e la consegna avvenga entro fine giugno 2021.

A chi si rivolge?

A tutte le imprese con sede sul territorio italiano – incluse organizzazioni stabili di soggetti non residenti – senza limiti di natura giuridica, di settore economico di appartenenza, di dimensione, di regime contabile o di sistema di determinazione del reddito a fini fiscali.

Il credito d’imposta del 6% può essere richiesto anche dagli esercenti arti e professioni.

Sono, tuttavia, escluse tutte le imprese in stato di liquidazione, volontaria o coatta amministrativa, fallimento, con preventivo concordato senza continuità aziendale o con altre procedure concorsuali, oltre alle imprese destinatarie di sanzioni interdittive.

Per beneficiare di Industria 4.0 è necessario rispettare le normative sulla sicurezza sui luoghi di lavoro e adempiere correttamente al versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.

In poche parole, se l’attività di Toni, situata in Italia, è sana e in regola, può accedere al piano industriale.

Come si accede?

Le imprese, che vogliono usufruire dell’agevolazione, devono effettuare una comunicazione – richiesta solamente per acquisire le informazioni necessarie per valutare l’andamento e l’efficacia della manovra – al Ministero dello Sviluppo Economico. Il modello, il contenuto, le modalità e i termini per l’invio di tale comunicazione saranno stabiliti da un apposito decreto direttoriale (ad oggi non ancora emanato).

In conclusione, Toni deve solamente attendere l’emanazione del decreto e poi può inoltrare la richiesta per il credito d’imposta sulla sua nuova macchina confezionatrice, rientrando così nel piano Industria 4.0.

Prima di procedere, consulta il dottore commercialista e l’avvocato che seguono la tua attività.

Fonti: Ministero dello Sviluppo Economico

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *